nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.
Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).
tutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".
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Vita lavorativa generale |
Dopo gli studi ho fatto il servizio militare e dopo di esso sono stato costretto a migrare dal profondo Sud al profondo Nord con la solita valigia (.... senza spago).
A mio padre (operaio che non sapeva nè leggere e nè scrivere (i suoi tempi erano diversi dai nostri) avevo promesso che sarei diventato qualcuno.
Oggi posso dire di aver raggiunto l' obiettivo ma dopo un tirocinio abbastanza duro.
La mia vita lavorativa e' stata abbastanza difficoltosa ma non mi sono lamentato, sapevo che lasciando le mie origini avrei avuto problemi. Ho fatto quello che ritenevo giusto fare, ho preso decisioni importanti, ho trascorso 4 mesi a Chicago (USA) per lavoro, ho trascorso quasi 4 anni ad Anversa (Belgio), sempre per lavoro.
Ho fatto per tantissimi anni il pendolare tra casa e lavoro, su 8 ore di lavoro stavo 13 ore fuori casa ogni giorno. E' incredibile ma e' la verita'. Ho calcolato che piu' o meno ho sprecato 28.000 ore della mia vita (su 37 anni di lavoro) solo di andata e ritorno dall' Azienda, questo significa 1166 giorni, equivalenti a 39 mesi, o a 3,5 anni, incredibile !!!
Firmato : Lo Scoiattolo del Lago Maggiore.
- 1- Vita lavorativa operaia (Milano) | Descrizione. |
- 2- Vita lavorativa impiegatizia, 10 anni (Milano) | Descrizione. |
- 3- Vita lavorativa impiegatizia 27 anni (Milano) | Descrizione. |
- 4- Conclusioni a tutt' oggi, anno 2003 | Descrizione. |
Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.
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tutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".
Vita lavorativa operaia (Milano) |
2° parte | Vita lavorativa impiegatizia, 10 anni (Milano) |
Dopo il servizio di leva, aprile 1968, nel settembre 1968 mi recai ancora a Milano per ritentare la fortuna dopo la prima esperienza del 1962.
Ebbi modo di fare amicizia con un mio commilitone durante il servizio militare a Treviso. Il suo nome era Bruno Trinca, di Milano. Bruno era a conoscenza che al mio ritorno a Bari sarei poi ripartito per Milano e così mi trovo' la pensione e un lavoro. Il lavoro era provvisorio e quindi non fui messo in regola con i contributi.
Era una piccola azienda artigianale che preparava le griglie per i condizionatori d' aria. Qui dovevo scaricare i cartoni contenenti il materiale sfuso, per poi riempirli con le griglie montate e ricaricarli poi sul camion. Facevamo le griglie per l'azienda Delghi di Villasanta (Monza). Ero "alloggiato" in una pensione, in una stanza c'erano tre letti, ogni letto due persone. Io condividevo il letto con un altro ragazzo del Sud che faceva i turni notturni alla Alfa Romeo, quindi quando lui si alzava alla sera io entro nel letto caldo, e quando io mi alzavo alla mattina, lui ritornava dal lavoro e trovava già il letto caldo !!, Fantastico !!.
Durante la mia permanenza a Milano, mio padre decise di non lasciarmi solo e di tentare ancora fortuna a Milano. Così mi raggiunse.
Fummo inizialmente ospitati da amici e poi trovai un appartamento in Via Imbriani, zona Bovisa. I miei si trasferirono in seguito con i pochi mobili che si potevano portare perchè la casa non era molto grande e noi in famiglia eravamo in 6, due genitori, due fratelli e due sorelle. Mio padre fu assunto ancora nell' azienda di mobili dove era stato nel 1962, le mie due sorelle furono assunte in una azienda di tessuti ed io continuavo a lavorare in modo precario nella piccola azienda artigianale.
Per aumentare le entrate, mio padre ed io andavamo alla sera in un cinema vicino casa (si chiamava Perla ed era in Via Imbriani) a vendere i gelati e le bibite. Tante volte ho visto mio padre piangere.
Io di giorno continuavo a lavorare nell' azienda piccola artigianale di griglie. Tale lavoro durò sino al febbraio 1969 quando fui assunto dall' azienda Magnetofoni Castelli con la funzione di assistente in un progetto di studio per la realizzazione di un registratore magnetico e studio per migliorare la catena di produzione e la produttivita'.
Ricordo che in una giornata di neve mi presentai al colloquio, presi diversi mezzi per arrivarci. Non so se ero stato l' unico a presentarsi o cosa, sta di fatto che mi assunsero, con grande gioia dei miei genitori e mia.
Passavano i giorni e un giorno arrivò la comunicazione dal comune di Bari che finalmente alla mia famiglia era stata assegnata una casa popolare.
Questa lettera fu la scintilla del ritorno a Bari. I miei si erano già abituati alla vita milanese però sapendo che avevano avuto dopo tantissimi anni la sospirata casa popolare e avendo sopportato numerosi stenti in una casa vecchia e insufficiente pensarono che il destino li voleva ancora a Bari. Così fu.
Io rimasi a Milano, per me le opportunità a Bari erano nulle.
Purtroppo per me sul lavoro le cose non andarono bene. Ci fu il rapimento del figlio della famiglia Geloso alla quale andava la produzione dei prodotti della Magnetofoni Castelli. L' azienda incomincio' ad avere problemi, ci furono gli scioperi. Io nonostante fossi ancora in prova, partecipai agli scioperi al fianco della classe operaia, e cosi' a scioperi terminati, fui licenziato. Era il giugno del 1969.
In questo periodo l' amico Sandro Abruzzo, che lavorava anche lui alla Magnetoni Castelli, mi aiutò tantissimo a superare il momento di crisi. Insieme a Lino Caracciolo, un altro grande amico, riuscirono a farmi superare il momento di sconforto . Ma fu veramente dura !!!.
Ritornai all' azienda artigianale che assemblavano griglie per condizionatori. La ricerca di un nuovo posto di lavoro era quotidiana.
Mi ricordo che la paga non era eccessiva, bastava a stento a coprire le spese e quando arrivava il fine settimana incominciava il calvario perche' non sapevo cosa fare e dove andare. Non conoscevo nessuno. Cosi' nei due pomeriggi di sabato e domenica, mi rintanavo in un cinema economico subito dopo l' apertura, di solito era alle 14,00, e ne uscivo dopo aver visto lo stesso spettacolo per diverse volte, sino alla chiusura del cinema. Ricordo che ogni volta che vedevo lo stesso film, c'era sempre qualche scena che mi era scappata in precedenza.
Ricordo che una volta mi misi a letto alla domenica pomeriggio e mi svegliai dai forti rumori sottostanti di un Bar. Pensai che fosse gia' lunedi' mattina, cosi' mi preparai di corsa, era inverno, era ancora buio e c' era un bel po' di nebbia. Scesi al bar per prendere la colazione, ordinai un cappuccino. Mi sentii osservato, il barista mi disse che le brioche non erano ancora arrivate, e solo dopo aver bevuto il cappuccino mi accorsi che era solo domenica sera e non lunedi' mattina !!.
Pero' il cappuccino di solito era abitualmente la mia cena, non potevo permettermi altro.
Il tragico era nel fine settimana. Non potevo certo andare alla mensa aziendale, quindi dovevo arrangiarmi. Ricordo che un sabato avevo tanta fame e pochi spiccioli, entrai in una salumeria-panetteria nella zona della Bovisa e aspettai il mio turno. Era un negozio che preparava i panini al momento, con formaggio, salame ecc. Quando arrivò il mio turno chiesi "una pagnotta con la mortadella". Tutti mi guardarono stupiti, il salumiere mi chiese cosa fosse la "pagnotta" ed io un pò imbarazzato dissi indicando il pane sugli scaffali che era "quello lì". Avevo visto un pane rotondo che rassomigliava alla mia pagnotta, e il salumiere esclamò : ah, una michetta con la bologna? . Io non sapevo cosa fosse questa bologna, risposi di sì. Effettivamente mi accorsi che a Milano la mia mortadella si chiamava bologna, e la pagnotta si chiamava michetta. Ma chi lo sapeva !!!.
Ricordo ancora che un altro sabato non volendo ripetere l' esperienza precedente, quello della pagnotta, decisi di entrare in una osteria, sempre dalle parti della Bovisa. Come al solito non avevo tanti soldi, ricordo che potevo spendere solo 500 lire. All' entrata c' era un cartello con un menù fisso a 1150 lire. Il locale era abbastanza pieno ed io abbastanza timido, entrai, e chiesi al primo cameriere che vidi cosa potevo avere con 500 lire.
Il cameriere mi guardò, non disse niente e proseguì il suo lavoro. Ero abbastanza imbarazzato e uscii senza fare altre domande.
Quella sera andai a letto ancora a brioche e cappuccino. Non sempre erano avanzate le brioche della mattinata.
Posso dire che quella dieta mi fece dimagrire di circa 8 kg.
Altre volte ero invitato a pranzo alla domenica dalla famiglia barese Giovanni De Palo. La mia pensione era in Viale Zara, l' amico Giovanni abitava al quartiere Gallaratese. Ebbene, l' andata e ritorno la facevo a piedi. Uno stratagemma per riempire la domenica !!!.
Altre volte prendevo un tram a caso e scendevo al capolinea. Poi ritornavo a piedi seguendo la linea tranviaria e i cartelli delle fermate. Altro stratagemma per riempire il fine settimana !!!.
Ogni tanto c' era una esperienza positiva, mi ricordo che un sabato sera il mio amico-commilitone Bruno Trinca di Milano mi aveva invitato a bere un caffè a Lugano, in Svizzera. Io non sapevo dove fosse questa Svizzera, non ero mai stato all' estero. Mi ricordo che Bruno mi chiese di portare la carta di identità, era necessaria per entrare in Svizzera. Mi trovai al posto prefissato e mi vidi una vecchia Fiat 500 con quattro persone a bordo, io ero il quinto. La 500 faceva abbastanza fatica, io non vidi nulla perchè ero sul sedile posteriore in mezzo ad altre due persone. Non so come ci arrivammo ma arrivammo a Lugano. Breve passeggiata, caffè e ritorno. Tutto in un sabato pomeriggio. La maggior parte del tempo fu in coda sia per uscire/entrare in Italia sia per entrare/uscire dalla Svizzera. Insomma, ne valse la pena, potevo dire ai miei che ero stato in Svizzera.
Il proprietario dell' azienda artigianale delle griglie, parlo' con qualcuno dell' azienda destinataria delle stesse, da questo colloquio nacque la mia assunzione nell' azienda DELCHI di Villasanta (Monza, Milano) nell' ottobre del 1969 come operario di 3° categoria.
La pensione che lasciai a Milano non era un gran che, gente strana, i sei in una stanza, poco ordine e pulizia, poco rispetto verso il prossimo, insomma un ambiente al quale io non ero certo abituato. Non avevo altra scelta dovevo restare li' sino a quando la situazione non fosse migliorata. E questo avvenne appunto quando venni assunto dall' azienda Delchi di Villasanta.
Trovai un nuovo alloggio a Monza e feci il mio primo documento di viaggio.
Fui inserito nel reparto tranceria, un grandissimo cappannone dove arrivavano fogli enormi di laminati che dovevano essere tranciati a misura per formare in seguito la scatola del condizionatore.
Mi diedero un grembiule di cuoio foderato con tanti anelli di acciaio, con due guanti, anch' essi molto robusti per resistere al taglio dei laminati.
Si dovevano prendere i fogli che venivano trasportati dalla gru verso la trancia, noi lo dovevamo mettere sotto la macchina e con un rumore assordante il foglio veniva tranciato in lungo e in largo per preparare tutti i pezzi. La fase successiva era la piegatura, portare questi pezzi alla pressa e farli sagomare.
I piu' anziani poi pensavano alla saldatura con altre macchine.
Un ambiente molto rumoroso, alla sera avevo ancora problemi di udito dopo quelle tremende discese delle lamine della trancia sul profilato. Ricordo che si lavorava a cottimo, piu' lavori piu' guadagni. Pero' sino a un certo punto, perche' una volta che il lavoro era finito non incominciava un altro per non rovinare la tempistica stabilita dagli uffici.
Da ottobre 1969 a febbraio 1970 fui operaio, poi mi informarono che ero stato promosso e mi riqualificarono come impiegato di 3° categoria.
Fui messo sempre nel reparto tranceria ma questa volta dovevo aiutare il capo-officina nel disbrigo delle bolle di lavoro verso gli operai e mantenere i contatti con gli uffici.
Il lavoro era senz' altro migliore ma l 'ambiente era sempre quello. Fortunatamente i buoni rapporti che avevo con gli operai mi furono molto di aiuto nel nuovo lavoro. Ero senz' altro gia' conosciuto e stimato. Penso di aver svolto anche quella tipologia di attivita' nel migliore dei modi.
A Milano c' era anche il mio amico di infanzia Michele Santeramo. Con lui avevo frequentato la scuola elementare, poi ci separammo, io andai all' Istituto di Avviamento professionale e lui alla Scuola Media, poi ci incontrammo di nuovo all' Istituto Tecnico Industriale Panetti di Bari.
Al servizio militare ci dividemmo ancora, lui AUC (Allievo Ufficiale di Complemento) ed io soldato semplice.
Lui era stato assunto dall' azienda GT&E, situata in Via Bernina, zona Farini. L' azienda stava cercando giovani diplomati da avviare alla formazione della nuova classe dirigente (così ci dissero) e così accettai volentieri un colloquio. L' intervistatore era un ... giovane barese, Pietro Colucci.
Dopo un breve colloquio informativo e una lunga discussione sulla nostra città di origine ero nella lista dei probabili assunti.
A fine giugno diedi le dimissioni dall' azienda Delchi per essere assunto dall' azienda GT&E di Milano.
Se vogliamo fare un riassunto posso dire che :
Dal 1968 al 1969 | |
Impiegato presso la 'Magnetofoni Castelli' con la funzione di assistente in un progetto di studio per la realizzazione di un registrazione magnetico. Studio per migliorare la catena di produzione e la produttivita'. | |
Dal 1969 al 1970 | |
Impiegato presso la 'Delchi' con la funzione di assistente per la gestione e l' organizzazione del personale di un reparto, nonche' controllo di qualita' e di produzione; distribuzione lavoro alle maestranze. |
Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.
nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.
Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).
tutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".
Vita lavorativa impiegatizia, 10 anni (Milano) |
3° parte | Vita lavorativa impiegatizia, 22 anni (Milano) |
Il 1° luglio 1970 fui assunto dall' azienda GT&E (Milano), in Via Bernina.
In totale eravamo una decina di giovani diplomati. Io con altri due colleghi tra cui Michele Santeramo affittammo una stanza in Via Farini all'ultimo piano di un palazzo che avevno gli abbaini come ultimo piano. Qui vivevamo, nel senso che dopo cena tiravamo attraverso un meccanismo di funi collegate al soffitto con le carrucole, le sedie e il tavolo in modo da fare spazio ai 3 materassi.
Avevamo comprato il minimo indispensabile, in casa non si poteva cucinare e così alla sera dopo le ore di ufficio c' era la spedizione collettiva al supermercato per prendere qualcosa da mangiare. Cercavamo di mangiare di più nella mensa aziendale, in modo da essere più ... leggeri alla sera.
Dopo poco più di due settimane ci trasferirono in una cittadina del Piemonte, Volpiano in provincia di Torino, per frequentare corsi di aggiornamento di management. Eravamo alloggiati in una pensione, tutto a carico dell' azienda. Durante la pausa mensa andavamo in 6 (SEI) nella macchina del nostro istruttore Pietro Colucci (una Citronen Diana 2 CV) per recarci in un bar distante un paio di kilometri per giocare a calcetto (il "calcio balilla"). Giocavamo a squadre, la coppia che perdeva pagava il caffè per tutti. Al ritorno, eravamo sempre al limite con gli orari, mi ricordo le curve con sei persone a bordo nella Diana 2CV !!!.
Dopo tre mesi ritornammo in sede. Fummo tutti confermati ad una settimana dalla fine del periodo di prova, i soliti tre mesi. Io fui contattato se fossi stato favorevole ad una trasferta di 6 mesi ad Anversa in Belgio per aggiornamento tecnico. Nel gruppo eravamo una decina di neo-assunti, solo io accettai, gli altri colleghi chi per un motivo chi per un altro rifiutarono. Partii con un collega esperto hw/sw Bruno Mariani. Grazie a lui imparai tante cose del lavoro sia durante la permanenza ad Anversa sia in sede al ritorno. Ebbi l' occasione di approfondire il mio inglese scolastico che sinceramente era alquanto lacunoso.
Io ero a Milano solo, ero arrivato dal profondo Sud, non avevo amici, non avevo conoscenze, per cui per me essere solo a Milano o essere solo ad Anversa era la stessa cosa. Anzi in Belgio avrei avuto una possibilita' in piu' di conoscere gente, usi e costumi di un altro Paese. Dai 6 mesi pianificati, ne feci 2 anni. Furono due anni molto belli anche perche' ad Anversa conobbi la mia futura moglie.
Una breve divagazione.
Il giorno 23 agosto del 1971 era un lunedi, mi ero recato alla stazione di Anversa verso sera per imbucare una lettera che avevo scritto la domenica ed era indirizzata ai miei di Bari. Dalla pensione dove ero sino alla stazione centrale di Anversa c'erano diversi semafori, se avessi avuto qualche semaforo verde/rosso diversi, non sarei stato all'appuntamento nel momento giusto. Al semaforo prima della stazione vidi una ragazza con maglione bianco alla dolce vita, pantaloni di velluto rosso che attraversava la strada. Io ero fermo, semaforo rosso. Ebbene, amore a prima vista o no, dissi tra me che sarei stato molto felice se quella ragazza fosse diventata mia moglie. E dato che non avevo mai fermato una ragazza ne' in Italia ne' in Belgio, ci fu una mano misteriosa dietro alla mia spalla che mi aiuto', mi spingeva alle spalle per farmi avvicinare a lei.
Quando le fui vicino incominciai a chiederle qualcosa in inglese. Lei dapprima non rispose, poi forse per togliermi di torno rispose a monosillabi. Poi entro' nel Consolato Austriaco. Aspettai un po' ma non usciva. Allora pensai che probabilmente avrebbe fatto la stessa strada il giorno dopo, e cosi' aspettai la sera dopo alla stessa ora, ed effettivamente vidi la ragazza ancora allo stesso posto. Mi riconobbe e data la mia insistenza incominciammo a parlare sino al Consolato Austriaco. Da cosa nasce cosa e cosi' dopo un po' diventammo amici e incominciammo a frequentarci. Era una ragazza tedesca. Tutto qui.
Fine divagazione.
Quando ritornai in Italia la portai con me e divenne mia moglie. Il mio sogno si era avverato.
L' ambiente in ufficio in Belgio era abbastanza scorrevole, all' inizio ebbi problemi di apprendimento della lingua inglese, ma poi grazie all' aiuto dei colleghi e ad un corso "full immersion" che l' azienda mi fece fare, le cose migliorarono nettamente. La cosa che mi impressiono' era il senso di team che regnava nel gruppo, a parte le gerarchie che erano rispettate ma al di fuori dell' azienda tutti erano alla pari, tanto e' vero che ci furono frequenti partite di calcio tra di noi, big e meno big.
Imparai diverse cose sul software, tanto e' vero che feci un programma in PL/1 che faceva il test di lettura/scrittura sul disco presente sulla nostra apparecchiatura hardware, era il disco dove era memorizzato tutto il sw della centrale telefonica, avevamo una nuova centrale telefonica in fase di test. Il programma doveva scrivere in tutti gli indirizzi della memoria dei dati (tutti FFFFFF), confrontarli se erano stati memorizzati correttamente, poi cancellarli (000000), controllare se erano stati effettivamente cancellati e quando si era all' ultimo indirizzo, il programma si auto-copiava in modo automatico sulla memoria secondaria che aveva altri indirizzi e doveva rifare tutto il procedimento, per poi ritornare sulla memoria primaria.
Era un continuo ping-poing tra le due memorie sempre con il test in corso. Quel test fu fatto anche con le alte temperature per simulare una condizione ambientale sfavorevole. Infatti tutta la centrale telefonica fu coperta con dei teli in plastica resistente e sotto di essi furono accese stufe elettriche. La temperatura di tutto il complesso era abbastanza elevata e nonostante questo, tutta la circuiteria hardware e il software funzionarono per tutto il tempo necessario al test.
Per questo programma di test, ebbi un encomio dai colleghi belgi, colleghi e superiori. furono alquanto soddisfatti della procedura messa in atto. Era il mio primo programma in PL/1.
Non ho avuto la possibilita' di visitare molte localita' del Belgio perche' non avevo nessun mezzo proprio e poi non avevo lo stimolo per farlo. Tante volte siamo stati (il collega Bruno Mariani ed io) invitati dai colleghi belgi per trascorrere dei pomeriggi insieme in una vasta raduna di sabbia con tanti servizi tra cui alcune piscine all' aperto.
Nei mesi freddi ho visitato diversi musei, poi ho smesso di frequentarli, ero stufo. Ho utilizzato la ben organizzata bibblioteca di Anversa, aveva anche libri in lingua italiana.
Non potevo non visitare il museo di Rubens, il museo della Marina e il sottopassaggio pedonale che attraversava il fiume Skelda che taglia in due la citta' di Anversa, quella vecchia e quella nuova.
La nuova si trova al di la' del fiume, palazzoni alti e tanto, tanto verde, la vecchia al di qua' del fiume con le case caratteristiche del loro stile. Qui c' e' la cattedrale con il piu' alto campanile del Belgio.
Ritornato in sede a Cassina Pecchi (Milano), dopo quasi 2 anni al posto dei 6 mesi previsti, assunsi la responsabilita' del gruppo supporto software. Continuai a sviluppare programmi vari per soddisfare le esigenze del management. Ricordo che i programmi si scrivevano sulle tastiere di determinate macchine che preparavano poi le schede perforate.
Quante schede ho buttato !!.
Segui' poi il trasferimento dell' azienda da Milano a Cassina de Pecchi, per me era una sede molto disagiata dato che abitavo nel quartiere Gallaratese. Dovevo prendere il bus 69 da casa sino a Lotto, poi la linea 1 della metropolitana, poi la linea 2, e 15 minuti a piedi.
Conclusione, poco meno di due ore per andata e due ore per il ritorno.
Poi nel 1978 sono stato circa 5 mesi a Chicago (Illinois, USA) sempre per aggiornamento tecnico. Dovevamo sviluppare un nuovo progetto e le conoscenze tecniche erano nella nostra consociata di Chicago. Anche qui e' stata una esperienza indimenticabile. Eravamo piu' di una ventina di tecnici, ciascuno per apprendere nozioni diverse che poi sarebbero state utilizzate in sede, a Milano.
L' esperienza americana mi ha fatto capire diverse cose dell' America, positive e negative; feci amicizia con colleghi di colore che ogni tanto mi invitavano a cena nelle loro famiglie. Ho visitato case di bianchi e case di neri, effettivamente non erano dello stesso tenore.
Quelle dei bianchi erano eccessivamente opulente, quelle dei neri erano modeste abitazioni senza nessuna pretesa.
I colleghi neri avevano sempre i turni notturni ed erano adibiti a lavori meno qualificanti. Non ho visto nessuno di loro, per esempio nel reparto di Information System, dove ero io, se non nelle ore serali e notturni per la pulizia degli uffici.
Posso pero' affermare che nonostante non vivessero in agiate condizioni, erano sempre allegri e pronti ad espandersi, ho capito tanto in quei 5 mesi !!.
Ritornato in sede, la funzione di supporto software fu designata ad un altro collega mentre io ebbi la funzione di responsabile di gruppo che gestiva le problematiche di data base.
In ufficio eravamo tutti diplomati, e in quegli anni la componente femminile era alquanto numerosa. Il primo da sinistra e' il collega Pietro Colucci, poi ci sono io.
Nel mio gruppo c' erano italiani e americani; degli Italiani ricordo il caro collega Mario Gambaro, esperto indiscusso di PL/1 e il caro collega americano Dave Nelson, esperto indiscusso di data base.
Insomma avevo dei collaboratori molto in gamba.
Se vogliamo fare un riassunto posso dire che :
Dal 1970 al 1980 | |
Impiegato presso la 'GT&E'. Trasferito in Belgio per una permanenza di due anni per sviluppo sw.
Ritornato in Italia con il 'know-how' acquisito, in qualita' di senjor programmer
| |
Training | |
JCL (Job Control Language) | |
Fortran | |
PL/1 | |
Purtroppo il progetto iniziato non ebbe fortuna, pian piano tutti i tecnici e responsabili di gruppo lasciarono l' azienda, arrivo' anche il mio turno, era l' aprile del 1980. Il 1° maggio 1980 presi servizio nell' azienda Face Standard. |
Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.
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tutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".
Vita lavorativa impiegatizia, 22 anni (Milano) |
4° parte | Vita lavorativa, conclusioni a tutt' oggi, anno 2003 |
Dopo l' esperienza in GT&E, presi servizio alla Face Standard con la promessa da parte dell' Azienda di andare negli Usa, nello stato del Connecticut per un aggiornamento tecnico di un anno.
Ci furono problemi con altri colleghi, anche loro desiderosi di andare in America, cosi' accettai di ritornare in Antwerpen (Belgio), per noi italiani, Anversa. Qui ho portato tutta la famiglia. I figli andarono alla Scuola Europea di Mol, mentre io facevo il pendolare tra la cittadina dove avevo preso casa, Geel, ed Anversa. La trasferta fu dal luglio 1980 al dicembre 1981.
Il lavoro era molto interessante, si era impegnati in un progetto a livello europeo che includeva quasi tutte le consociate dell' Azienda, a suo tempo una multinazionale americana, la ITT. Il rapporto con i colleghi Belgi e' stato sempre corretto, ho approfondito la lingua inglese, lingua usata tra di noi, mentre tra di loro parlavano il fiammingo. Ho visitato diverse cittadine del Belgio, tra cui Namur, Dinant, Brugge e altre minori. Ho trascorso anche le ferie del 1981 nelle Ardenne e sono state molto belle. Anversa gia' la conoscevo perche' ci ero stato con l' azienda precedente (la GT&E) e mi e' sempre piaciuta. Anche se ultimamente era degradata un pochino. E' una citta' ricca, ci sono numerose banche gestite da Ebrei, infatti Anversa e' la capitale del diamante, ci sono numerose comunita' straniere, ci sono numerosi ristoranti di tante nazionalita'. Ho visitato con la famiglia il Museo di Rubens, grandioso e ho sempre visitato il mercato del sabato e domenica di Anversa, molto caratteristico.
Dopo quasi due anni di apprendimento tecnico, tutti coloro che erano fuori sede rientrarono in Italia e qui venne messa su la struttura necessaria per travasare quanto appreso, continuare e sviluppare nuove applicazioni per il nostro progetto.
Inizialmente eravamo collegati con il "main-frame" Ibm ad Anversa, poi ci collegammo al nostro e quindi segui' una fase di travaso di tutti i nostri dati dal Belgio in Italia. Io ero responsabile del gruppo di Supporto Ibm per tutta l' utenza Face in Italia. Il travaso lo feci con il collega consulente Dave Harris (americano) che grazie alla sua grande esperienza Ibm e al valido supporto dei colleghi Belgi travasammo la massa di dati di nostra competenza in centinaia di nastri magnetici (bobine) durante un fine settimana.
Quella esperienza me la ricordo bene, partiti di venerdi mattina, dovevamo ritornare in sede a Milano e travasare tutti i dati validi sul nostro main-frame entro la mattinata del lunedi'. Ricordo che tutto il gruppo di supporto e i colleghi operatori del nostro centro EDP lavorarono come matti tutta notte per essere pronti.
Ci riuscimmo.
Il lavoro come responsabile del gruppo di supporto e' stato un lavoro che ho apprezzato tanto, dedicavo tutto me stesso affinche' l' utenza fosse contenta e soddisfatta del supporto. Devo anche ammettere che ho avuto la fortuna di avere colleghi responsabili e preparati che hanno dedicato tutto loro stessi al successo del gruppo.
Mi piacerebbe elencarli tutti ma non ricordo tutti i loro nomi, ricordo Marco Bandanchini, Emilio Cancer, Giorgio Consonni, Roberto Corchia, Gabriele Porro, Daniele Garzonio, Bruno Nigro, PierLuigi Ripamonti, Franco Stefano, Mario Vergani. Tra i consulenti Dave Harris (americano), Liam Higgins e Jan Ray (entrambi inglesi).
Inizialmente il gruppo di Supporto era costituito da 6 consulenti stranieri, poi man mano sono stati sostituiti da nostri tecnici universitari che hanno continuato dopo una corretta preparazione tecnica al prosequo del nostro lavoro, peraltro abbastanza complesso. Prima di essere autonomi erano sottopposti a training interno.
Numerosi meetings a livello Europeo erano all' ordine del giorno, Anversa (Belgio), Berlino (Germania), Brussel (Belgio), Madrid (Spagna), Stoccarda (Germania), Zurigo (Svizzera), e una localita' vicino Londra.
Poi subentro' la multinazionale Alcatel che sostitui' la ITT, e da Milano fummo trasferiti a Vimercate. Qui i diversi progetti inizialmente proseguirono con la stessa velocita', poi pian piano a seguito crisi del settore, il lavoro diminui' sensibilmente.
Quando la sede era a Milano, prendevo il bus "69" dal quartiere Gallaratese dove abitavo per scendere in Piazzale Lotto e prendere il filobus 90, tempo 45 minuti ed ero in azienda. Poi quando mi sono trasferito sul Lago Maggiore il tragitto era diverso e piu' lungo. Quando poi la sede dell' azienda fu spostata a Vimercate, il tragitto divenne piu' tragico, macchina sino a Milano, e da qui bus aziendale sino in sede a Vimercate; tante volte andavo in macchina, 100 km. andata e 100 km. al ritorno.
Con l' avvento del Personal Computer, la strategia aziendale fu convertita dal main-frame ai PC, per cui ogni persona ebbe un PC sul quale erano presenti tutte le applicazioni per continuare il proprio lavoro. Il main-frame pero' continuo' a vivere come memoria di massa e per alcune funzioni che non potevano essere spostate sui PC.
Ne consegue che la funzione di supporto Ibm non aveva piu' valore di esistere e cosi' fui designato alla funzione di webmaster per la rete Intranet della nostra Divisione. Lavoro che ho eseguito anche con molta precisione perche' mi piaceva tantissimo. Un valido contributo l' ho avuto da colleghi stranieri, specialmente dai Belgi e dai Tedeschi.
Oltre a questo lavoro, espletavo anche la funzione di responsabile delle metriche dei progetti in corso. Ogni mese preparavo le metriche attingendo dai numerosi data-base aziendali e li consegnavo ai vari project-leaders che poi prendevano le dovute azioni correttive.
Un altro lavoro che mi ha molto coinvolto anche e' stato quello dell' Ispettore della Qualita' interna. Infatti l' Azienda ha dovuto adattarsi alle nuove norme ISO-9000 per cui tutta la Divisione e' stata coinvolta nel creare la documentazione di tutte le procedure in uso. Fu creata una banca dati, gestita dal main-frame, dove tutta la documentazione veniva aggiunta.
Io ero il gestore della banca dati. Mi ricordo che ho scritto decine e decine di procedure interne per completare e mettere in evidenza tutte le funzionalita' dei diversi reparti. Lavoro molto impegnativo ed interessante.
Ho eseguito numerose ispezioni interne ogni anno, ho dato il mio contributo a colleghi sotto esame, e dopo due anni l' Azienda pote' avere la certificazione ISO-9000. Fu un grande evento per tutti. Io che avevo partecipato in prima persona ero abbastanza soddisfatto di quanto fatto.
Se vogliamo fare un riassunto posso dire che :
Dal 1980 al 1993 | |
Impiegato presso la 'Alcatel Face'. Trasferito in Belgio per una permanenza di altri due anni per partecipare allo sviluppo del sw di una centrale telefonica elettronica. Ritornato in Italia, con la funzione di responsabile del gruppo supporto gestisce lavoro di supporto tecnico
applicativo agli utenti, oltre a :
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Dal 1993 al 2002 | |
Impiegato presso la 'Alcatel Italia'.
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Training | |
Seminario di sviluppo manageriale | |
Corso Audit da Bureau Veritas | |
MS Word Base | |
MS Powerpoint Base | |
MS Excel avanzato | |
HTML Base | |
Dai miei colleghi italiani ho ricevuto un regalo, un prezioso cardiofrequenzimetro che userò durante le mie uscite in bici. Desidero ringraziare i colleghi che hanno partecipato alla colletta, ai quali manderò una mail inseguito. |
Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.
nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.
Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).
tutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".
Come già .... pochi di Voi sanno, al termine del mese in corso, lascerò l' azienda Alcatel.
Più volte nel corso della nostra vita, per circostanze diverse, si è costretti a compiere delle scelte. Ciò accade in modo assai frequente specialmente durante un mandato lavorativo in quanto in esso si devono affrontare e gestire diversi anni della nostra vita. Scelte sempre difficili che rendono più faticoso, arduo l' impegno verso se stessi e verso la propria famiglia e che se non fatte in modo appropriato potrebbero ritorcerci pericolosamente contro noi stessi. Se invece vengono compiute con buon senso, con oculatezza, accortezza, si è in grado di soddisfare i desideri e le aspettive che ognuno di noi ha.
Credo di essere nel giusto quando affermo che il mio lavoro e il lavoro dei miei colleghi della mia stessa generazione sia stato responsabile, razionale e fatto nel modo migliore con scelte appropriate per risolvere le diverse tipologie di problematiche aziendali. Ciò è motivo di orgoglio, di soddisfazione e di stimolo per continuare sulla stessa strada anche al di fuori dell' Azienda.
Detto questo vi informo che sono trascorsi 37 anni, dei quali 22 anni trascorsi alla FACE, i più belli !!.
Dopo il diploma sono stato costretto a migrare dal profondo Sud al profondo Nord con la solita valigia (.... senza spago). A mio padre (operaio che non sapeva nè leggere e nè scrivere (i suoi tempi erano diversi dai nostri) avevo promesso che sarei diventato qualcuno.
Oggi posso dire di aver raggiunto l' obiettivo dopo un tirocinio abbastanza duro. Non vorrei entrare nei dettagli.....
Al di la' dei rapporti di lavoro, in tutti questi anni mi ha fatto piacere ricevere da voi manifestazioni di amicizia che mi hanno gratificato e mi hanno fatto capire di essermi comportato .... quasi sempre correttamente.
Vorrei focalizzarmi per concludere, sui ringraziamenti per coloro che in questi 27 anni di Azienda sono venuti a contatto con me.
Io sono grato . . .
. . . a coloro che hanno cercato di mantenermi motivato durante tutti questi anni anche quando era impossibile ....
. . . a coloro che mi hanno imposto di fare lavori ..... poco gratificanti, li ho sempre fatti perchè ho capito che ci doveva pur essere qualcuno che li doveva fare
. . . a coloro che mi hanno dato la possibilità di aggiornarmi professionalmente ...
. . . a coloro che mi hanno fatto sentire Europeo, grazie ai contatti con i nostri colleghi di altre Nazioni ...
. . . a coloro che mi hanno fatto sentire fortunato di essere in una grande Azienda, anche se ultimamente ....
. . . a coloro che ogni volta che ho avuto dei problemi mi hanno dato delle risposte esaurienti ... anche se tante volte no ...
. . . a coloro che con la loro cortesia e amicizia hanno permesso la soluzione di problemi senza coinvolgere il mngt .... altrimenti i tempi si sarebbero notevolmente allungati ....
. . . a coloro che hanno lavorato con me nei diversi team di lavoro ...(famosa la mia intervista al Gruppo di Supporto, mai pubblicata)
. . . a coloro che hanno avuto nei miei confronti corretti comportamenti sia di lavoro sia di vita sociale ...
. . . a coloro che hanno avuto fiducia nelle mie capacità ...
E sono anche grato a coloro che non figurano in questa lista. Sono grato a tutti che in qualche modo hanno contribuito alla mia maturazione e alla persona che sono oggi.
Non mi resta che farvi gli Auguri di Buon proseguimento e di Buon lavoro per il futuro, vorrei usare la rete Intranet aziendale per informarvi della mia "departure". Ad ogni modo vi prego di far presente questi miei saluti a tutte le persone che hanno conosciuto ed avuto a che fare con lo scrivente.
Largo ai giovani, nella speranza che dedicano all' Azienda tanto quanto noi abbiamo dedicato in passato ...anche perchè ho ancora le azioni Alcatel !!!.
Un grazie a tutti voi.
Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.
nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.
Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).
tutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".
Probably few of you already know that at the end of this month I will leave the Alcatel Company.
During our live we are forced to make decisions, which often happens during our time at work. There we spend most time in our life. Sometimes the decisions are easy made, sometimes difficult. Taking your family and yourself into account you will be able to decide in the right way.
I believe to be right when I say that my generation and I did our best to solve our company´s problems with responsability and sensibility. This of course gives me pride and satisfaction to go on like this in my private life.
Having said this I inform you that 37years have passed, 27 in FACE/ALCATEL.
During all those years I received great friendship and cordiality, which showes that I did a good job and that my relationship with all of you was mostly correct.
I would like to thank all collegues who had contact with me during these 27 years, my best !!.
I am greatful to those. . .
. . . who gave me the opportunity to be motivated although it was impossible ....
. . . who forced me to implement rubbish jobs; still I carried them out knowing that in any case somebody had to do them....
. . . who gave me the opportunity to get training in order to improve my professional level ...
. . . who gave me the possibility to have relationships with collegues of other European Countries so I could feel being a European citizen...
. . . who, in 1980, made me feel happy to become employed in a big Company, even if ....
. . . who always gave me answers every time I needed help, even if many times the answers were not exhaustive enough.... and many times not-at-all ...
. . . who, with their politeness and friendship, have allowed me to solve the company´s problems without involving the management ... otherwise the response-time certainly would have been very long ....
. . . who have worked with me in several teams .... (famous my interview to Support Group, never published) ...
. . . who had me correct behaviour during the worktime and during normal social time ....
. . . who had confidence in my capability ....
And I also thank those of you who are not listed here. I thank everybody who has contributed in any way to my maturity and to what I am today.
To all of you who remain in the Company I whish a good continuation today and tomorrow hoping that in the next future the situation will be better than it is right now.
I will use the Alcatel Intranet to inform you of my departure, and I would be grateful if you could send my regards to all who know me.
We make room to young people hoping that they will dedicate themselves to the Company as we did in the past (also because I still have some Alcatel stocks !!!)
Thanks again and thanks a lot for Your attention.
Some mails from my collegues :
Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.
nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.
Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).
tutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".
Vita lavorativa, conclusioni a tutt' oggi, anno 2003 |
4° parte | Vita lavorativa, conclusioni a tutt' oggi, anno 2003 |
Miei cari amici e colleghi, oggi e' il 1 Aprile 2003. Proprio un anno fa, il 1 Aprile 2002, ricordate? vi informai della mia "departure" dall' Azienda Alcatel. Un anno sembra lungo, ma e' anche molto corto.
Ho fatto tanto in questo anno, sono stato in Germania e in Olanda a visitare mio figlio e mia figlia; sono stato anche in Puglia, nel Sud Italia per visitare i miei genitori. Sono andato in bici quando le condizioni del tempo lo permettevano, ho lavorato all' orto, ho aggiornato e reso piu' grazioso i miei siti web. Sono molto preso e per essere onesto non ho il tempo sufficiente per fare tutto quello che vorrei.
Devo pianificare i miei lavori con un tool di pianificazione, devo fare una presentazione in powerpoint a mia moglie per dimostrare come i lavori sono stati fatti, devo dare a mia moglie lo stato della mia pianificazione per verificare se sono nei giusti tempi, devo dimostrare che i lavori fatti siano stati fatti seguendo le normative ISO 9001, e finalmente devo dare mensilmente le statistiche .....Si, sto scherzando.
Sono contento quando ricevo le ultime notizie dai miei colleghi e amici ancora in Alcatel, tuttavia non sono contento nel sentire le notizie negative e pessimistiche e cosa sta succedendo nella mia vecchia Azienda, la mia seconda mamma !!.
Quando sono a casa e sento le notizie sul traffico alla radio, caos presente sull' autostrada A8 e tangenziali di Milano, notizie di incidenti, lunghe code, e cosi via, be' sono contento si essere a casa. Poi ricordo il tempo che perdevo, su 8 ore di lavoro stavo 13 ore fuori casa ogni giorno. E' incredibile ma e' la verita'. Ho calcolato che piu' o meno ho sprecato 28.000 ore della mia vita (su 37 anni di lavoro) solo di andata e ritorno dall' Azienda, questo significa 1166 giorni, equivalenti a 39 mesi, o a 3,5 anni, incredibile !!!
Quest' anno ho lavorato molto con il mio PC, ho dovuto riformattare diverse volte il mio hard-disk, ho perso tutti gli indirizzi di e-mail, dati e per finire per dare al mio PC piu' memoria RAM ho bruciato la scheda madre dovuto a incompatibilita' di tensione del banco di memoria (non e' stato un mio errore !!!). Cosi' ora ho un nuovo PC con il sistema operativo XP e l ' ADSL satellitare.
Fortunatamente dopo tutti questi problemi, ho le vostre e-mail salvati nel mio sito web, ricevute durante il mio ultimo mese in Alcatel. Essi sono stati ben apprezzati e benvenuti. Per leggere queste e-mail andate alla pagina web in italiano e alla pagina web in inglese.
Bene, ho dato una breve carellata delle mie avventure, se desiderate mi piacerebbe conoscere alcune notizie da parte vostra.
Aspetto vostre notizie, tanti saluti.
Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.
Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.