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nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.

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Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).

 

Nella vita prima o poi ...

scoiattolo_07atutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".

 

Vita lavorativa impiegatizia 10 anni

Vita lavorativa impiegatizia, 10 anni (Milano)  
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fo_win3  3° parte   Vita lavorativa impiegatizia, 22 anni (Milano)

schino00
Il 1° luglio 1970 fui assunto dall' azienda GT&E (Milano), in Via Bernina.
In totale eravamo una decina di giovani diplomati. Io con altri due colleghi tra cui Michele Santeramo affittammo una stanza in Via Farini all'ultimo piano di un palazzo che avevno gli abbaini come ultimo piano. Qui vivevamo, nel senso che dopo cena tiravamo attraverso un meccanismo di funi collegate al soffitto con le carrucole, le sedie e il tavolo in modo da fare spazio ai 3 materassi.
Avevamo comprato il minimo indispensabile, in casa non si poteva cucinare e così alla sera dopo le ore di ufficio c' era la spedizione collettiva al supermercato per prendere qualcosa da mangiare. Cercavamo di mangiare di più nella mensa aziendale, in modo da essere più ... leggeri alla sera.
Dopo poco più di due settimane ci trasferirono in una cittadina del Piemonte, Volpiano in provincia di Torino, per frequentare corsi di aggiornamento di management. Eravamo alloggiati in una pensione, tutto a carico dell' azienda. Durante la pausa mensa andavamo in 6 (SEI) nella macchina del nostro istruttore Pietro Colucci (una Citronen Diana 2 CV) per recarci in un bar distante un paio di kilometri per giocare a calcetto (il "calcio balilla"). Giocavamo a squadre, la coppia che perdeva pagava il caffè per tutti. Al ritorno, eravamo sempre al limite con gli orari, mi ricordo le curve con sei persone a bordo nella Diana 2CV !!!.
Dopo tre mesi ritornammo in sede. Fummo tutti confermati ad una settimana dalla fine del periodo di prova, i soliti tre mesi. Io fui contattato se fossi stato favorevole ad una trasferta di 6 mesi ad Anversa in Belgio per aggiornamento tecnico. Nel gruppo eravamo una decina di neo-assunti, solo io accettai, gli altri colleghi chi per un motivo chi per un altro rifiutarono. Partii con un collega esperto hw/sw Bruno Mariani. Grazie a lui imparai tante cose del lavoro sia durante la permanenza ad Anversa sia in sede al ritorno. Ebbi l' occasione di approfondire il mio inglese scolastico che sinceramente era alquanto lacunoso.
Io ero a Milano solo, ero arrivato dal profondo Sud, non avevo amici, non avevo conoscenze, per cui per me essere solo a Milano o essere solo ad Anversa era la stessa cosa. Anzi in Belgio avrei avuto una possibilita' in piu' di conoscere gente, usi e costumi di un altro Paese. Dai 6 mesi pianificati, ne feci 2 anni. Furono due anni molto belli anche perche' ad Anversa conobbi la mia futura moglie.
mia_moglie
Una breve divagazione.
Il giorno 23 agosto del 1971 era un lunedi, mi ero recato alla stazione di Anversa verso sera per imbucare una lettera che avevo scritto la domenica ed era indirizzata ai miei di Bari. Dalla pensione dove ero sino alla stazione centrale di Anversa c'erano diversi semafori, se avessi avuto qualche semaforo verde/rosso diversi, non sarei stato all'appuntamento nel momento giusto. Al semaforo prima della stazione vidi una ragazza con maglione bianco alla dolce vita, pantaloni di velluto rosso che attraversava la strada. Io ero fermo, semaforo rosso. Ebbene, amore a prima vista o no, dissi tra me che sarei stato molto felice se quella ragazza fosse diventata mia moglie. E dato che non avevo mai fermato una ragazza ne' in Italia ne' in Belgio, ci fu una mano misteriosa dietro alla mia spalla che mi aiuto', mi spingeva alle spalle per farmi avvicinare a lei.
Quando le fui vicino incominciai a chiederle qualcosa in inglese. Lei dapprima non rispose, poi forse per togliermi di torno rispose a monosillabi. Poi entro' nel Consolato Austriaco. Aspettai un po' ma non usciva. Allora pensai che probabilmente avrebbe fatto la stessa strada il giorno dopo, e cosi' aspettai la sera dopo alla stessa ora, ed effettivamente vidi la ragazza ancora allo stesso posto. Mi riconobbe e data la mia insistenza incominciammo a parlare sino al Consolato Austriaco. Da cosa nasce cosa e cosi' dopo un po' diventammo amici e incominciammo a frequentarci. Era una ragazza tedesca. Tutto qui.
Fine divagazione.
Quando ritornai in Italia la portai con me e divenne mia moglie. Il mio sogno si era avverato.
squadra_gte_belga_1a
L' ambiente in ufficio in Belgio era abbastanza scorrevole, all' inizio ebbi problemi di apprendimento della lingua inglese, ma poi grazie all' aiuto dei colleghi e ad un corso "full immersion" che l' azienda mi fece fare, le cose migliorarono nettamente. La cosa che mi impressiono' era il senso di team che regnava nel gruppo, a parte le gerarchie che erano rispettate ma al di fuori dell' azienda tutti erano alla pari, tanto e' vero che ci furono frequenti partite di calcio tra di noi, big e meno big.
Imparai diverse cose sul software, tanto e' vero che feci un programma in PL/1 che faceva il test di lettura/scrittura sul disco presente sulla nostra apparecchiatura hardware, era il disco dove era memorizzato tutto il sw della centrale telefonica, avevamo una nuova centrale telefonica in fase di test. Il programma doveva scrivere in tutti gli indirizzi della memoria dei dati (tutti FFFFFF), confrontarli se erano stati memorizzati correttamente, poi cancellarli (000000), controllare se erano stati effettivamente cancellati e quando si era all' ultimo indirizzo, il programma si auto-copiava in modo automatico sulla memoria secondaria che aveva altri indirizzi e doveva rifare tutto il procedimento, per poi ritornare sulla memoria primaria.
squadra_gte_belga_2a
Era un continuo ping-poing tra le due memorie sempre con il test in corso. Quel test fu fatto anche con le alte temperature per simulare una condizione ambientale sfavorevole. Infatti tutta la centrale telefonica fu coperta con dei teli in plastica resistente e sotto di essi furono accese stufe elettriche. La temperatura di tutto il complesso era abbastanza elevata e nonostante questo, tutta la circuiteria hardware e il software funzionarono per tutto il tempo necessario al test.
Per questo programma di test, ebbi un encomio dai colleghi belgi, colleghi e superiori. furono alquanto soddisfatti della procedura messa in atto. Era il mio primo programma in PL/1.
Non ho avuto la possibilita' di visitare molte localita' del Belgio perche' non avevo nessun mezzo proprio e poi non avevo lo stimolo per farlo. Tante volte siamo stati (il collega Bruno Mariani ed io) invitati dai colleghi belgi per trascorrere dei pomeriggi insieme in una vasta raduna di sabbia con tanti servizi tra cui alcune piscine all' aperto.
anversa_1971_1a Nei mesi freddi ho visitato diversi musei, poi ho smesso di frequentarli, ero stufo. Ho utilizzato la ben organizzata bibblioteca di Anversa, aveva anche libri in lingua italiana.
Non potevo non visitare il museo di Rubens, il museo della Marina e il sottopassaggio pedonale che attraversava il fiume Skelda che taglia in due la citta' di Anversa, quella vecchia e quella nuova.
La nuova si trova al di la' del fiume, palazzoni alti e tanto, tanto verde, la vecchia al di qua' del fiume con le case caratteristiche del loro stile. Qui c' e' la cattedrale con il piu' alto campanile del Belgio.
anversa_1971_2a Ritornato in sede a Cassina Pecchi (Milano), dopo quasi 2 anni al posto dei 6 mesi previsti, assunsi la responsabilita' del gruppo supporto software. Continuai a sviluppare programmi vari per soddisfare le esigenze del management. Ricordo che i programmi si scrivevano sulle tastiere di determinate macchine che preparavano poi le schede perforate.
Quante schede ho buttato !!.
Segui' poi il trasferimento dell' azienda da Milano a Cassina de Pecchi, per me era una sede molto disagiata dato che abitavo nel quartiere Gallaratese. Dovevo prendere il bus 69 da casa sino a Lotto, poi la linea 1 della metropolitana, poi la linea 2, e 15 minuti a piedi.
Conclusione, poco meno di due ore per andata e due ore per il ritorno. scheda_perforata
Poi nel 1978 sono stato circa 5 mesi a Chicago (Illinois, USA) sempre per aggiornamento tecnico. Dovevamo sviluppare un nuovo progetto e le conoscenze tecniche erano nella nostra consociata di Chicago. Anche qui e' stata una esperienza indimenticabile. Eravamo piu' di una ventina di tecnici, ciascuno per apprendere nozioni diverse che poi sarebbero state utilizzate in sede, a Milano.
L' esperienza americana mi ha fatto capire diverse cose dell' America, positive e negative; feci amicizia con colleghi di colore che ogni tanto mi invitavano a cena nelle loro famiglie. Ho visitato case di bianchi e case di neri, effettivamente non erano dello stesso tenore.
Quelle dei bianchi erano eccessivamente opulente, quelle dei neri erano modeste abitazioni senza nessuna pretesa.
I colleghi neri avevano sempre i turni notturni ed erano adibiti a lavori meno qualificanti. Non ho visto nessuno di loro, per esempio nel reparto di Information System, dove ero io, se non nelle ore serali e notturni per la pulizia degli uffici.
Posso pero' affermare che nonostante non vivessero in agiate condizioni, erano sempre allegri e pronti ad espandersi, ho capito tanto in quei 5 mesi !!. colleghi_gte_01 Ritornato in sede, la funzione di supporto software fu designata ad un altro collega mentre io ebbi la funzione di responsabile di gruppo che gestiva le problematiche di data base.
In ufficio eravamo tutti diplomati, e in quegli anni la componente femminile era alquanto numerosa. Il primo da sinistra e' il collega Pietro Colucci, poi ci sono io.
Nel mio gruppo c' erano italiani e americani; degli Italiani ricordo il caro collega Mario Gambaro, esperto indiscusso di PL/1 e il caro collega americano Dave Nelson, esperto indiscusso di data base.
Insomma avevo dei collaboratori molto in gamba.
Se vogliamo fare un riassunto posso dire che :
Dal 1970 al 1980
Impiegato presso la 'GT&E'. Trasferito in Belgio per una permanenza di due anni per sviluppo sw. Ritornato in Italia con il 'know-how' acquisito, in qualita' di senjor programmer
  • sviluppati programmi vari, tra cui quello per la gestione della documentazione aziendale
  • reporting diversificati sui consumi macchina Ibm
  • permanenza di 5 mesi a Chicago (U.S.A) per l' acquisizione di 'know-how' su tools utilizzati per le varie catene di produzione sw
  • con la funzione di responsabile di gruppo, gestito lavoro di data base administrator e gestione problematiche di supporto agli utenti
  
Training
JCL (Job Control Language)
Fortran
PL/1
  

colleghi_gte_02 Purtroppo il progetto iniziato non ebbe fortuna, pian piano tutti i tecnici e responsabili di gruppo lasciarono l' azienda, arrivo' anche il mio turno, era l' aprile del 1980. Il 1° maggio 1980 presi servizio nell' azienda Face Standard.


La mia infanzia ?

Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.