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nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.

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Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).

 

Nella vita prima o poi ...

scoiattolo_07atutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".

 

CAR 15

Il primo giorno in caserma (Roma)  
  archive  
fo_win3  16° parte   La Scuola Cecchignola (Roma)

Dopo circa 30 minuti entrammo nella "citta' militare" chiamata Cecchignola, e notai che vi erano negozi di tutte le specialita', vi era anche un cinema e molti bar. Attraverso strade secondarie si arrivo' all' ingresso di una caserma et il camion entro' senza indugi e si fermo' dinanzi allo "spaccio" degli ufficiali.
Scendemmo e sostammo vicino ai propri zaini, poi per reggimenti entrammo nella sala corredata di tutti i giochi e confort, e pensai che se quello spaccio fosse nostro, per la "truppa" come suol dirsi, era davvero una pacchia, ma non lo era invece !!.
Entrati consegnarono i documenti a dei superiori sparsi nel salone seduti vicino a dei tavolini e ricevevemmo un foglio dove vi era indicata la Compagnia; usciti, ragrupparono coloro che erano stati destinati alla stessa Compagnia e accompagnati da un caporale ci trasferirono alla "nostra" palazzina. La distanza era notevole, tanto che non riuscii a portare lo zaino a destinazione senza farlo cadere parecchie volte tra le bestemmie e frasi di occasione. Giunsi finalmente a destinazione, tutti depositammo le valigie e ci portarono al refettorio per mangiare qualcosa. Non c' era gran che in cucina, comunque riuscimmo a sfamarci e far ritorno accompagnati naturalmente dallo stesso caporale.
Arrivati, ci fecero altre domande, si presero il vecchio tesserino, controllarono i documenti di identificazione e ci portarono nelle camerate provvisorie per poi farlo definitivamente quando la Compagnia sarebbe stata al completo.
Era domenica 9 aprile dell' anno di disgrazia 1967, ed era il primo giorno a Roma in una nuova caserma. Ci furono consegnate :
- le mostrine,
- e stellette,
- una maschera antigas,
- un fucile,
- un elmo,
- una borraccia,
- lenzuola e coperte
naturalmente si doveva firmare. Firmammo.
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A sera la Compagnia era completata, e si senti' per la prima volta il silenzio, in altoparlante di marca "Geloso" sistemati nelle camerate. La prima notte trascorse velocemente, eravamo stanchi.
Appena addormentati si senti' la prima sveglia del nostro primo mattino.
Quasi contemporaneamente entro' il sotto-ufficiale di giornata gridando la solita frase "Giu' dalle brande". Ci alzammo ancora assonnati, e dopo aver svolto la pulizia della persona, si scese con il proprio gavettino per consumare la colazione, che sinceramente era migliore di quella di Imperia; ci recammo di corsa alla prima alza bandiera e al nostro rientro di corsa ci furono disposizioni che ci obbligarono a scendere nel cortile con tutto il proprio corredo, in modo che potevano darci il nostro posto letto definitivo.
Eravamo tutti nel cortile, ciascuno esprimeva la propria opinione su cio' che accadeva; dalla finestra i vari caporali ci chiamavano e finalmente giunse anche il mio turno. Salii, ero stato messo al quarto plotone, nel sesto gruppo; la divisione per gruppo era stata stabilita per consonanti, giacche' nel mio gruppo i cognomi erano tutti dalla erre alla zeta. Mi fu consegnato il mio posto branda e cosi' incominciai a disfare lo zaino, tuta mimetica, divisa invernale, da fatica, divisa ginnica e suppellettili varie.
Dopo ci chiamarono e ci assegnarono un caporale, un sergente maggiore et un maresciallo; dopo ci fu reso noto il nuovo indirizzo e tutti scrissero ai propri cari, alle proprie ragazze, ai propri amici. Io oltre a scrivere ai suddetti, scrissi a mio zio che era militare a Roma, precisamente nella caserma Macao, come attendente di un colonnello. Cosi' trascorse il primo giorno a Roma. Il giorno successivo ci vennero consegnati quaderni, gomme, matite e penne, e furono sostituiti il caporale e il sergente con altri due.


La mia infanzia ?

Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.