Welcome

 

Benvenuti ...

nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.

Commenti ... ?

Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).

 

Nella vita prima o poi ...

scoiattolo_07atutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".

 

CAR 13

La caserma di Imperia  
  archive  
fo_win3  14° parte   La parteza da Imperia e l' arrivo a Roma

La caserma della quale ora mi allontanavo, non era molto grande : aveva due palazzine di 3 piani per gli "alloggi" alla truppa e una palazzina lunga per gli ufficiali. Tra le due c' era il grande cortile, asfaltato, poco distante c' erano moltissime fontanine che erano state adibite per la lavatura dei piatti; nonostante fossero molte, bisognava aspettare, fare la consueta "coda" per ritornare con gli "arnesi" lucidi" e puliti in camerata. I primi giorni i suddetti lavandini furono messi fuori uso perche' noi, sciaguratamente, lavammo tutta la roba con il terreno, naturalmente si otturarono; dopo, nei giorni seguenti, ci organizzammo con detersivi e pagliette. Di fronte a questi lavandini c' era una grande sala che di sera era la "sala cinematografica"; di mattina era la "sala lezioni", e infine di domenica era la "parrocchia" o meglio la chiesa, ci mancava che la sala fosse anche "sala da pranzo" e questo avvenne il giorno del giuramento per i parenti dei militari.
Di fianco a questa sala, ma prima della palazzina degli uffici c' era la cosidetta polveriera sorvegliata giorno e notte da una sentinella, povero cristo, sotto le intemperie atmosferiche per adempiere al suo "dovere", naturalmente non ci si poteva avvicinare, nonostante sapemmo fosse totalmente vuota !!.
C' era anche una palazzina dove vi era il sarto e la lavandaia dai quali noi eravamo sempre contenti di andarci per ritirare le camicie e i pantaloni ben stirati dal primo, e dalla seconda la nostra biancheria, naturalmente tutto questo a nostre spese, perche' se affidavamo la nostra biancheria alla lavanderia militare, ritornava si' indietro, ma era in condizioni da buttar via per i molti buchi che facevano "prendere aria" !!.
C' era in questa palazzina anche il barbiere, uomo calvo serpentino, un tizio che leccava abbastanza bene, unica cosa che sapeva fare; di tagliar capelli era consigliabile, dopo averlo visto al lavoro alla prima scotennatura che ci obbligarono a fare, di tagliarseli da soli con il rasoio, perche' se un tizio si avventurava in detta sala e ne usciva integro con un collo, doveva ringraziare il suo santo protettore !!.
Poi c' era il campo sportivo, di partite ne avro' viste pochissime, non si doveva sciupare l' erba !!, dietro ad una porta c' era un "percorso di guerra" con saliscendi, filo spinato, piccoli fiumi, buchi, muretti, tutto quello che secondo i capoccia erano gli ostacoli da superare in caso di guerra !!. Di lato a questo c' erano quattro pertiche, tre funi, una scala non a pioli ma a muro svedese. Dall' altro lato del campo, vicino alla porta carraia, c' erano le prigioni, stanzette senza finestre, ma con buchi per far entrare un po' d' aria, con porte di legno rinforzate con catene e catenacci; dentro a queste celle ci si stava bene d' estate, ma di inverno si moriva per il freddo, questo lo so non perche' ci sia stato io (sarebbe stata un' esperienza anche quella !!) ma da coloro che ci erano stati che bestemmiavano per la mancanza di riscaldamento, tanto e' vero che quando qualcuno doveva pernottare per una o piu' notti, i regolamenti dicevano che il recluso doveva avere due coperte e basta, mentre noi, dopo il "silenzio" quando tutto tacea, portavamo decine di coperte in modo da non farlo soffrire.
Di fianco alle celle c' era un' altra stanzetta serviva per la pulizia dell' organo genitale se qualcuno fosse andato a donne. C' era un lavandino e un barile di polvere bianca, forse era il disinfettante !!, era chiamata "sala igienica".
Di fianco alla porta carraia c' era quella principale con un corpo di guardia che "montava" 24 ore la guardia della caserma. La guardia era composta da undici uomini semplici e un graduato per la sua gestione : iniziava il lavoro alle 17,30 di ogni sera, arrivava in fila indiana con il graduato in testa che scandiva il passo; prima di presentarsi al cambio la "guardia" doveva essere sottoposta a ispezione da un ufficiale.
La guardia montante era chiamata al cambio dal trombettiere della guardia smontante; quando la guardia montante era in avvicinamento, c' era un "allarmi" e agli ordini del loro capo-posto, tutti si dovevano schierarsi sul riposo, allineati col fucile e baionetta innestata, pronti al "present' arm".
La nuova guardia si fermava di fronte a quella smontante per ricambiare il saluto del "present' arm"; gli ordini venivano dati dai rispettivi graduati. Dopo il cambio del saluto i due graduati (o capo-posto come erano chiamati) si recavano in ufficio dove il graduato smontante metteva al corrente il suo collega della situazione presente, cioč le uscite, le entrate, tutte registrate nei registri; dopo di che mettevano sull' attenti le due guardie e il capo-posto smontante ordinava alla prima muta della nuova guardia di fare un passo avanti.
Nella prima muta c' erano coloro che erano di servizio al primo turno, cioč dalle 17,30 alle 19,30. In fila indiana, la muta si recava a dar il cambio alle sentinelle smontanti, per prima cambiavano quella in garitta, fuori dalla caserma. Lo scambio avveniva dopo che le due sentinelle si avevano scambiano il saluto all' arma, quella smontante dava le consegne alla nuova.
Dopo questo scambio, i rimanenti militari della prima muta si avviavano in fila indiana con in testa il graduato agli altri posti della caserma dove erano in attesa le sentinelle smontanti, per esempio quella ai carburanti, alle munizioni, alle prigioni, alla cassa o altri posti importanti.
Dopo aver cambiato tutte le sentinelle, con il solito rito delle consegne e dei saluti, la muta smontante con il suo capo-posto ritornava alla porta centrale dove nel frattempo c' era il divieto di entrata e uscita, sia a piedi che in macchina; tutti dovevano aspettare che il cambio della guardia fosse al termine.
Quando la muta con le sentinelle smontanti ritornava alla porta centrale si allineava con i propri colleghi e prima di congedarsi tutti in fila indiana passavano davanti alla sentinella in garitta e ritornava in sede. . La guardia montante salutava sul "present' arm" l' allontanarsi di quella smontante
Che casino !!.


La mia infanzia ?

Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.