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Benvenuti ...

nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.

Commenti ... ?

Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).

 

Nella vita prima o poi ...

scoiattolo_07atutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".

 

CAR 09

Poligono di tiro  
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fo_win3   10° parte   Il giuramento

car_09b Le lezioni di canto ripresero, le esercitazioni anche, per qualcuno invece no perche' fu chiuso in cella per aver prolungata la licenza di alcuni giorni.
Ormai una festa era trascorsa, ora si pensava all' altra, al nostro giorno, al 2 aprile del 1967. Mancavano sette giorni, tutti noi avevamo scritto a casa del giorno e sapevamo se sarebbe venuto qualcuno.
Nei primi giorni di quella settimana andammo al poligono di tiro per imparare a sparare. Quelle mattine la sveglia fu anticipata di diverse ore, con tuta e l' occorrente salimmo sui camion gia' predisposti e partimmo per la "figura geometrica". Attraversammo parecchi paesi, poi ci inoltrammo nel retroterra salendo sui colli per le strette e ripide strade. Percorremmo una strada privata dell' esercito italiano da poco asfaltata e arrivammo al poligono.
Scesi dal camion dopo circa due ore di viaggio, dovemmo fare a piedi parecchie centinaia di metri per arrivare alla sommita' della collina per poi scendere un po' nella vallata. A turno, prima coloro che avevano i Garand, poi quelli che avevano in dotazione il Fald e poi il Mab, sparammo.
Sparammo dapprima otto colpi, cioe' un caricatore, su bersaglio situato a 150 metri, e poi altri sedici colpi, due caricatori sul bersaglio a 250 metri, questo pote' avvenire perche' sostituirono la sagoma di prima con una di minore dimensioni. I "fuochi" furono aperti dal trombettiere che suono' il segnale di pericolo; intorno al poligono erano state messe bandiere rosse per avvertire coloro che si avventuravano per quelle quote del "pericolo vacante".
Spararono poi gli altri, noi ci stendemmo a terra a pulire il fucile superficialmente dopo che si fu raffreddato, si' perché dopo i sedici colpi era diventato bollente. Fummo sottoposti a perquisizione per vedere se avevamo altri colpi in canna e poi ci fu il ritorno in caserna.
Per alcuni giorni andammo avanti e indietro sia con i camion che a piedi; a piedi andammo sul letto di un fiume in secca per lanciare le bombe a mano; si percorrevano una dozzina di kilometri sul greto del fiume Imperio per poi giungere su uno spiazzo dove erano disposti i camion, le cassette e l' auto-ambulanza.
Vi era prima una prova con una pietra, poi si lanciava la bomba; se non si riusciva a lanciare la pietra a buona distanza, la bomba la lanciava al nostro posto un ufficiale.
Passarono cosi' alcuni giorni di andirivieni, giorni che ci permisero di essere veramente a contatto con le armi, di usarle e non di tenerle come giocattoli.


La mia infanzia ?

Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.