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nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.

Commenti ... ?

Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).

 

Nella vita prima o poi ...

scoiattolo_07atutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".

 

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La prima uscita  
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fo_win3  7° parte   Il primo mese

La mattina ci portarono a messa obbligatoriamente, chi si rifiutava veniva portato in cucina; finita la messa cosi' la chiamavano loro, si usci' dalla sala cinematografica e si passeggio' sotto il sole per guardare il panorama del mare e discutere con amici del nostro futuro. Si parlo' sempre col forse, chissa', puo' darsi; tutte incertezze che dominavano il nostro animo.
Arrivo' cosi l' ora del rancio, si ando' in camerata per prendere l' occorrente e ridiscendere per l' adunata. A turno le squadre entrarono nel refettorio e si sistemarono ai tavoli stabiliti.
Il rancio della domenica poteva considerarsi un po' buono perche' c' era da scegliere fra due secondi e poi di solito o c' era la pasta al forno o spaghetti. Il tutto veniva completato con un pezzettino di dolce che era meglio non mangiarlo perche' era tanto poco che poche molecole andavano nell' esofago, il resto restava nelle cavita' dei denti molari !!. Finito il rancio quella domenica si pote' uscire con il cappotto e i guanti; ci fu una selezione meno accurata onde per cui la maggior parte usci'. Uscii anch' io.
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Io mi affiancai a un siciliano, parlava sempre lui, per fortuna, si ando' nella citta' e come cani che escono col nuovo padrone dal canile che guarda indietro per vedere ancora il suo vecchio padrone, cosi' noi usciti dalla caserma guardavamo la strada fatta per non sbagliare al ritorno e guardavamo con bramosia tutto quello che in caserma non si poteva vedere. E come lupi che affamati scendono a valle, cosi' noi guardavamo sia a manca che a destra le ragazze che con la iniziata moda delle minigonne facevano sobbalzare anche il sesso del piu' tranquillo di noi !!.
Era il tempo del febbraio 1967 delle minigonne e dei cappelluti; una ragazza che attraversava il fiume Imperio sul ponte, ebbe una frescura dal di sotto quando il vento le sollevo' quel poco che le copriva dalla cintola in giu'. Si notarono le mutandine bianche, per giunta anche trasparenti per cui decidemmo in comune accordo di non vedere quelle cose cosi' eccitanti e non poter far niente e di andare al cinema.
Ohime' che sbaglio !!
A cinema coppie dappertutto e si sentivano mentre era in corso il programma, gemiti, soffocazioni amorose, sospiri, tutte le conseguenze delle fusa amorose.
All' accendersi delle luci, le femmine si componevano le vesti, si abbottonavano le camicette e impazienti aspettavano che le luci si spegnessero subito, secondo le mie modeste deduzioni. Furono accontentate.
Noi poveri disgraziati cosa potevamo fare? Seguitammo la visione del film cercando con la nostra buona volonta' di non sentire e specialmente di non vedere cosa avveniva nelle nostre immediate vicinanze. Ad un certo punto si udi' una voce femminile che attenuo' il suo grido di dolore : ahi !!!, evidentemente qualcosa era successo !!, le luci rimasero spente e noi commentammo poi fuori dalla sala cinematografica da cosa poteva essere stato causato quel gemito. Nulla da dire circa i commenti : alcuni sostenevano che ..., altri che ....
Rincasati, o meglio rincasermati, decidemmo di non uscire la sera, avevamo sentito e visto troppo in quel primo giorno di libera-uscita.
Trascorsi la sera al cinema casermeccio, non interessava vedere qualcosa, interessava invece far passare il tempo, e quello era il modo di farlo passare per almeno un' ora e mezza.
Quella domenica si concluse come ho descritto, c' era un bel sole, tirava un po' di vento, ma quest' ultimo non ci nego' di scattare qualche foto sul molo del porticciolo di Imperia.
In due settimane il tempo si era mantenuto sempre sereno, faceva un caldo non afoso ma persistente che bolliva i nostri piedi ogni volta che c' erano le istruzioni con o senza l' arma. Ormai in camerata ci conoscevamo tutti, scherzavamo quando era il caso, le barzellette e le freddure ebbero modo di essere raccontate da chi le sapeva e da coloro che volevano sorridere un po'. Faceva parte della nostra squadra un tipo, non ricordo di dov' era, che ogni sera faceva, appeso ai piani superiori dei letti, una trentina di flessioni con le braccia; ci spiego' che ci teneva all' allenamento poiche' faceva sollevamento pesi, naturalmente possedeva certi muscolacci sugli avambracci che testimoniavano il suo detto.
I giorni passavano sempre nello stesso modo, stesse cose, a volte pensavo che se tutta la vita militare era un ripetersi delle stesse cose, era meglio abbreviarla, perche' ripeto, si facevano le stesse cose del giorno precedente, e a volte cose ridicole come allontanarsi un centinaio di metri dalla squadra e ripetere a tutta voce il proprio mittente : recluta tizio e caio e cosi' via.


La mia infanzia ?

Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.