Ai miei auguri ne è seguita una e-mail che ha innescato la mia risposta (che allego) e le risposte dei colleghi Daniele e Raffaella, di cui allego (con loro autorizzazione).
Ciao Pietro, la tua risposta mi ha colpito tanto che ho pensato che probabilmente anche altri colleghi hanno frainteso il mio pensiero e che per cortesia non hanno replicato come hai fatto tu, per cui li metto tutti in copia.
Premessa : io sono nato in una famiglia di operai, mio padre falegname con il suo misero salario ha provveduto al mantenimento di 6 persone, 4 figli e mamma e papà. Tantissima gente della tua e della mia età tante cose che oggi hanno i ragazzi noi non le abbiamo viste, per cui quando vedo gente che ha tanto meno di me allo stato attuale, io sto male.
Dopo della scuola mi sono trasferito al Nord, ho fatto il manovale, lo scaricatore di scatole, poi l' operaio, e poi l' impegato. Dopo appena pochi mesi di impiegato ho partecipato agli scioperi vicino agli operai, perchè ero convinto delle loro buone ragioni, erano gli anni '68/'69. Alla fine degli scioperi fui licenziato.
Poi fui assunto dalla GTE e mandato ad Anversa. E siamo nel 1970. Qui notai che alcuni bar avevano a carattere cubitali cartelli che dicevano "Ingresso vietato agli Italiani e ai cani" . Ora a distanza di 39 anni non è cambiato niente (in Italia), noi dalla storia (come dici tu) non abbiamo appreso niente.
Io quando vedo e leggo che marito e moglie che lavoravano nella stessa ditta che ora ha chiuso i battenti, ci resto male
Io quando vedo e leggo che in una famiglia monoreddito il capofamiglia perde il posto di lavoro, ci resto male.
Io quando vedo e leggo che tanta gente è rimasta precaria per decenni mentre tu ed io eravano a posto fisso, ci resto male.
Io quando vedo e leggo che tanta gente anziana che prima con la loro pensione (che certamente non è come quella nostra) sopravvivevano ed ora aspettano la chiusura dei supermercati per cercare tra i viveri scaduti se possono prendere qualcosa, ci resto male.
Ecco, il mio pensiero sugli indifferenti è proprio questo. Cosa stiamo facendo NOI (che viviamo una pensione decorosa) verso queste persone. NIENTE.
Riguardo poi l' avvenimento della statuina, solo il pensiero di mettermi nelle 50.000 persone vuol dire che non mi hai conosciuto abbastanza, e questo è normale perchè non ci siamo frequentati di persona ma solo nell' ambito lavorativo.
L' azione è totalmente da deprecare, la storia dà lezione (l' attentato di Sarajevo insegna), però mettiti nei panni delle persone che ho appena elencato, pensi a coloro che devono pagare il mutuo e nello stesso tempo hanno una famiglia sulle spalle, e pensi anche che probabilmente coloro che hanno chiuso le fabbriche sono gli stessi che hanno trasferito i soldi all' estero senza pagare le tasse (che tu ed io abbiamo pagato per 37 anni e che paghiamo ancora adesso sulla pensione) e che dopo aver messo sul lastrico tanta gente paga solo il 5%. Qui entra in gioco ancora l' indifferenza della gente.
Io non ho letto Gramsci o Marx, ho letto solo un foglio, un suo pensiero e il contenuto era in linea con la situazione attuale di tanta gente e mi ha colpito. E secondo me la libertà non è farsi e lasciar fare il proprio comodo, secondo me la libertà è quel vivere civile dove tu puoi dire quello che hai scritto, io posso risponderti con le mie idee, e cercare di vivere i nostri 60/70/80 anni in modo decoroso rispettando il prossimo ma nello stesso tempo far capire al prossimo se sbaglia, e se non lo dico SONO UN INDIFFERENTE.
Grazie della tua risposta che mi ha permesso di essere più chiaro.
Ciao
Francesco
Caro Francesco, (è Daniele che scrive)
come rispondere ai tuoi auguri insoliti??.
Parto dalla fine della tua lettera:
" Ci sentiamo ... fra un anno. "
Auguro a te ed a tutti gli amici 'Non Indifferenti' di essere non indifferenti anche tra un anno.
Agli altri auguro Buon Natale e Felice Anno Nuovo
Ci sentiamo...fra un anno
Daniele Serrazanetti
P.S.:
Così stavo per rispondere alla lettera di Francesco, ma poi , poco prima dell’invio ho visto la seconda mail ( quella di risposta alla risposta..).La replica mi aveva infastidito, lo ammetto, ma poi, ascoltando i consigli del nostro presidente della Repubblica che invita a non alzare i toni ho pensato che fosse meglio lasciar perdere.
Dico il nostro presidente perchè anche se comunista (lui sicuramente ha letto Gramsci e Marx) è stato eletto dal parlamento italiano con 543 voti su 990 (il che fa il 54%) e quindi rappresenta a pieno titolo il popolo italiano.
Mi infastidisce molto chi , mentre accusa il nostro presidente di essere comunista e di nominare giudici comunisti alla Corte Costituzionale, (per altro Napolitano ne ha nominato solo 1 su 15) parla sempre di democrazia e del diritto/dovere di governare a fronte del mandato ricevuto dal popolo italiano.
A ben vedere l’attuale governo è stato eletto con 17.064.506 voti che rappresentano il 46,8 % dei votanti ma, se si vuole essere pignoli solo il 36 % degli aventi diritto al voto e quindi rappresenta o meglio ha avuto mandato a governare solo da un italiano su tre.
Mi infastidisce molto chi parla sempre di democrazia ( dal greco (démos): popolo e (cràtos): potere, e quindi governo del popolo) e la confonde con “dittatura della maggioranza”.
Una Democrazia per essere tale dovrebbe, non dico condividere, ma almeno tentare di mitigare a livello di discussione parlamentare le proposte di leggi. La continua imposizione del voto di fiducia mi sembra sia ben lontano da questo obiettivo. Questa Democrazia/dittatura della maggioranza mi ricorda tanto la “dittatura del proletariato” d’infausta memoria (ed il proletariato era sicuramente, almeno a livello demografico, la maggioranza nell’ottocento)
Ecco, forse così avrei impostato la mia risposta e sarei stato probabilmente frainteso , ai nostri giorni è molto facile essere fraintesi, per cui ho fatto bene a lasciar perdere.
Oggi sono passate le Festività Natalizie, è passata l’Epifania, mi sento sereno e sento che devo scrivere qualcosa, altrimenti mi sentirei troppo……. indifferente.
Se volete potete smettere di leggere, ma prometto che nel prosieguo farò ogni sforzo per non infastidire nessuno..
Ma non so cosa scrivere ….non voglio infastidire nessuno…..non voglio alzare i toni…..
Penso……..
Penso……
Io penso molto
Penso…………
Penso……………..
O forse penso molto…………..lentamente!!
Cerco ispirazione guardando sulla mia scrivania….vedo i 2 quotidiani acquistati ieri (ne compro spesso 2 per par condicio) : uno è “l’Unità”, sotto il titolo è scritto “Fondata da Antonio Gramsci nel 1924” , l’altro è stato fondato esattamente 50 anni dopo da un grande giornalista, ma fortunatamente tali nobili origini vengono ignorate e riporta semplicemente: “direttore Vittorio Feltri”
Incuriosito guardo altri giornali… sul Corriere della sera c’è scritto “Fondato nel 1876”, sulla Stampa: “Quotidiano fondato nel 1867” ……..sono giornali storici,…..questo mi piace, a me piace molto la storia ed una origine così remota mi rassicura…….la maggior parte riporta la data di fondazione, chi se lo può permettere il nome del fondatore, alcuni una dichiarazione di fede : “Il Manifesto” (quotidiano comunista) e “Liberazione” (più genericamente giornale comunista) ) solo 4 il nome del direttore (Vittorio Feltri-Maurizio Belpietro-Umberto Bossi-Giuliano Ferrara) e questo mi infastidisce,……mi rammenta il culto della personalità che fù giustamente condannato (3 anni dopo la morte di Stalin) dal XX Congresso del PCUS nel 1956
Cerco ancora ispirazione sulla mia scrivania…… vedo “Libero” del 23 dicembre…..anche questo mi infastidisce, lo ammetto , ai nostri giorni è molto facile essere infastiditi, per questo sto molto attento, non voglio infastidire nessuno
Della serie “DIO PERDONA; IO NO”. Alla faccia del “Non alzare i toni”
Silvio perdona il suo aggressore anche se poi invita i giudici a infliggere il massimo della pena affinché non passi il messaggio che chiunque può andare in giro a colpire il capo del governo.
Per tre giorni, a Natale siamo stati bersagliati da tutti i media da notizie sulla nascita del nuovo partito: il P.D.B.E.D.P. (Partito della Bontà e del Perdono)..Vediamo ripetutamente i Tartaglia, padre e figlio, che ringraziano commossi……ma nessun politico, commentatore o giornalista che evidenzi la cosa per me più ovvia: il significato della parola “PERDONO”……..questo mi infastidisce…odio i giornalisti….o forse sono io che sbaglio…….mi documento su wikipedia
La parola perdono deriva dal verbo perdonare che ha origine da condonare con cambio di prefisso e come forma rafforzativa (dal latino medievale, documentato nel secolo X).
Il perdono è un gesto umanitario con cui, vincendo rancori e risentimenti, si rinuncia a ogni forma di rivalsa di punizione o di vendetta nei confronti di un offensore. Per estensione ha il valore d'indulgenza verso le debolezze o le difficoltà altrui, oppure di commiserazione o di benevolenza. Un'altra estensione è la forma di cortesia: Chiedo, domando perdono....
Il perdono è anche un atto di clemenza di una pubblica autorità, un atto di grazia, la sospensione della persecuzione per varie categorie di reati. Nel passato, in linguaggio desueto, per perdono della vita s'intendeva l'esenzione della pena di morte o la grazia della vita. Nel diritto penale il perdono giudiziale è il beneficio applicato in particolari condizioni, secondo quanto previsto dagli articoli del Codice Penale.
Il perdono in senso ecclesiastico è la remissione dei peccati, l'assoluzione delle colpe contro Dio e contro la Chiesa. Può assumere la veste d'indulgenza plenaria o parziale, temporanea o perpetua concessa dalla Chiesa in relazione a una ricorrenza (giubileo) o un luogo importante, o collegato a un insieme di pratiche collettive o a un pellegrinaggio.
Il perdono in senso cristiano è la remissione dei peccati che Dio accorda quando il peccatore pentito riconosce, confessa e abbandona il suo peccato. I peccati sono perdonati da Dio grazie all'opera perfetta compiuta da Gesù Cristo che, morendo sulla croce e risuscitando il terzo giorno, ha pagato il prezzo che nessun uomo poteva pagare.
Ora io capisco che il Tartaglia-figlio, che è psicolabile, sia molto felice, ma il Tartaglia-padre (che almeno agli atti non risulta essere psicolabile) sapendo che per il figlio viene richiesto un giudizio “esemplare” cosa può veramente pensare e cosa vorrebbe eventualmente fare??………..io non lo dico per paura di essere frainteso
Ma sto divagando ….non ho ancora dato una risposta alla risposta…che mi aveva infastidito…
Analizzo la risposta:(di un nostro collega)
Leggendo la tua mail mi è venuto spontaneo domandarmi se tu non faccia parte di quella schiera di 50000 persone che condividono ed esaltano il lancio della statuetta di Tartaglia. Se è così ti consiglierei di non leggere più Gramsci nè, ovviamente, Karl Marx: forse non ti sei accorto che la storia ci insegna che il comunismo è stato un completo fallimento, o a te la storia non piace?
Secondo me quando si supera il senso della ragione e si giunge all'esaltazione filosofica, si perde il vero significato della parola liberta. Ricordati che la tua libertà finisce dove inizia la mia.
Non mi infastidisce tanto la prima parte …………
Chi si vuole laureare alla Bocconi deve sostenere un esame di economia dove deve studiare le basi del pensiero dei padri dell’Economia: Adam Smith, Keynes,…..ed anche Karl Marx……. e non penso che tutti i bocconiani possano essere accusati di essere dei pericolosi comunisti o degli stupidi antistorici. Se poi qualcuno vuole approfondire non posso che esserne ammirato: ma voi avete mai , non dico letto, ma visto il Capitale?? Io ce l’ho (è stato un incauto acquisto giovanile) sono 3 volumi per un totale di 3011 pagine, non l’ho mai letto e nemmeno sfogliato e non conosco nessuno che l’abbia letto …..penso che chi abbia avuto la costanza di affrontare cotanta mole, si pone, per il solo fatto di averlo letto, ad un livello culturale distante migliaia di kilometri dalla stupidità (absit iniuria verbis) della schiera dei 50.000.
Ma come dicevo non è questo che mi ha infastidito, quello che mi ha infastidito è stato il richiamo alla parola “Libertà”, questa parola che si sente ripetere sempre più frequentemente, si usa dappertutto, spesso a sproposito, ……….e questo continuo richiamo invece di tranquillizzare preoccupa, perché la libertà è una cosa preziosa ma complicata, le cose preziose vanno coltivate, usate con parsimonia, conservate con una sorta di pudore, sbandierarle troppo sembra quasi sminuirle……o, peggio, metterle in pericolo.
Ecco, come risposta vorrei dare una bella definizione di libertà, impresa forse troppo ambiziosa, non riesco a trovare le parole giuste, ed allora cerco aiuto nelle citazioni dei cosiddetti personaggi famosi……………..
cerco in internet…………………………………………
cerco…………………………..
Ma lo sapete che “LIBERTA’” su google da 14.800.000 risultati, per non parlare di “LIBERTY” con 78 milioni e di “FREEDOM” oltre 140 milioni. Nulla a che vedere con la povera “democrazia” che racimola poco più di 4 milioni.
Cerco…………………..
Cerco……….
La libertà al singolare esiste soltanto nelle libertà al plurale. Benedetto Croce
Cerco……..
Cerco……..
Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, l'imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un'insopportabile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno. Gandhi
Bello ma forse un po’ troppo complicata….
Cerco…..
Cerco….
Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza. Benjamin Franklin
Mi piace
Gli inglesi non saranno mai schiavi. Avranno sempre la libertà di fare ciò che il governo e l'opinione pubblica pretendono da loro. George Bernard Shaw
Questa mi piace ma forse è un po’ troppo satirica, e so che a molti la satira non piace…e poi è di parte, Bernard Shaw era comunista.!!!
La libertà è un dovere prima che un diritto. Oriana Fallaci
Andrebbe bene per par condicio , ma probabilmente è stata scritta il secolo scorso quando la Fallaci scriveva cose bellissime….
La mia libertà finisce dove comincia la vostra. Martin Luther King
Bellissima questa…lui sì che aveva capito ed aveva messo gli aggettivi possessivi giusti (mia /vostra invece di tua/mia) è stato qualche furbetto che poi li ha invertiti.
Senza libertà illimitata di stampa e di riunione, senza libera lotta di opinioni, la vita muore in ogni istituzione pubblica. La libertà riservata ai partigiani del governo non è libertà. La libertà è sempre e soltanto di chi la pensa diversamente. Rosa Luxembourg anno 1918
Anche se detto da una comunista non penso di poter trovare di meglio, per cui mi fermo qui.
Come già detto non volevo infastidire nessuno, spero di non avere infastidito nessuno, ma se qualcuno si fosse sentito infastidito chiedo scusa in anticipo.
A voi ed alle vostre famiglie i miei migliori auguri per un felice 2010, anche se……vabbè,….. speriamo in bene….
Ciao
Daniele
Ciao Daniele, (è Raffaella che scrive)
grazie per gli auguri "non Indifferenti" ne' banali: a me non infastidiscono neanche un po'!
Con piacere ed interesse ho letto quanto hai scritto e penso che momenti di riflessione siano sempre interessanti e stimolanti, soprattutto considerando quanta superficialita' e indiferrenza ci circonda.
Come e' facile cadere nella banalita' e come e' difficile cercare di essere critici oggi giorno.
Condivido quello che hai scritto, mi soffermo anch'io a pensare e a riflettere su questi temi, anche se trovo sempre meno persone con cui discuterne.
Ecco perche' apprezzo chi si sforza di farlo!
Anche a me infastidiscono certe cose che accadono, certe discussioni politiche senza alcun contenuto, ma anche quando volutamente si altera la verita', si nascondono problemi (leggi ad esempio che la crisi non esiste ed e' solo frutto dei pessimisti!).
Mi infastiscono anche, pero', certi atteggiamenti dei politici di sinistra che non riescono piu' a tirare le fila, a fare opposizione, a fare politica nel senso puro, e si fanno trascinare solo da discussioni "berlusconiane".
Rispondo solo a Te e per conoscenza a Francesco (che ha il merito di aver acceso la discussione), non perche' non mi faccia piacere salutare tante persone piu' o meno conusciute in ambito lavorativo, ma perche' penso che certe discussioni debbano coinvolgere solo chi e' interessato.
Di cuore auguro a te alla tua famiglia un anno sereno, allegro e prospero di cose belle.
Ma soprattutto ti auguro di continuare a pensare, a riflettere, ad arrabbiarti, a.. mandare auguri non banali.
E' cosi, ricordando la nota poesia di Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana, piu' che mai valida, ... affettuosamente ti saluto
Raffaella
|