Welcome

 

Benvenuti ...

nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
L' obiettivo del sito e' di ricomporre in una sola area tutte quelle informazioni precedentemente archiviate in soffitta per dare la possibilita' allo scrivente di rivedere il suo passato, di ricordare quanto fatto quando era ancora ragazzo, e aggiungere quello che e' presente allo stato attuale.

Commenti ... ?

Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).

 

Nella vita prima o poi ...

scoiattolo_07atutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".

 

ANGERA - I CATASTI AGRARI - L' inchiesta Jacini nel Circondario di Varese (ref.1)

angera_cascine_recupero_di_una_memoria

Nel 1878, il conte Stefano Jacini, senatore del Regno e proprietario terriero, fu incaricato dal Parlamento di presiedere la Commissione istituita per svolgere un' indagine conoscitiva, passata alla storia come "inchiesta Jacini" , sulle condizioni della classe agraria in Italia. Di raccogliere i dati relativi al circondario di Varese, allora parte della provincia di Como, fu incaricata una apposita commissione di cui faceva parte anche l'ing. Giuseppe Peroni, di Angera.
La relazione riguardante il lavoro svolto dalla commissione locale, curata dal cav. Francesco Peluso, di Gornate, fu pubblicata nel 1880 in un volume dal titolo "Inchiesta agraria sulle condizioni della classe agricola nel circondario di Varese".
Nel Varesotto, nella seconda metà del secolo scorso, l' agricoltura continuava a rivestire un ruolo relativamente importante, pur cominciando a risentire della crisi che l' assenza di particolari coltivazioni, condotte con metodo intensivo, avrebbe determinato di li a poco a favore di una crescente industrializzazione.
La proprietà fondiaria vedeva il prevalere di piccoli proprietari nella parte montana del circondario, identificabili solitamente con i coltivatori stessi, e della grande proprietà nella parte bassa, regolata con contratti di mezzadria.
Coltivazione principale, soggetta alla mezzadria, era il frumento a cui si aggiungeva il formentone, o granoturco, lasciato al massaro; altre voci importanti, soggette al medesimo contratto, erano l' allevamento del baco da seta, a cui era collegata la coltivazione del gelso, e la viticoltura, già allora in declino a causa delle malattie crittogamiche e della concorrenza di vini provenienti da altre zone.
Tutte le altre colture rivestivano un' impotanza secondaria, erano comunque ricercati ed utilizzati la segale, il miglio, i cavoli, i fagioli e la patata. Tra gli alberi da frutto, la coltivazionedel castagno e del noce, la cui diffusione era un tempo proporzionale al grande uso che si faceva dei loro frutti, rappresentava ormai una coltura in declino, mentre le altre specie erano coltivate su scala ristretta e comunque solo localmente.
La commissione d' inchiesta non mancava di fornire anche consigli riguardanti le colture che si sarebbero potute introdurre in maniera redditizia, come la rapa, il tabacco, il sesamo e, sulla costa del Lago Maggiore, gli agrumi e l' olivo.
Fra il bestiame i capi più numerosi era costituiti da buoi, utilizzati come animali da lavoro, e vacche, destinate alla produzione di latte, mentre gli animali da macello erano scarsi dappertutto.Poco diffusi erano gli equini, ed anche i suini non raggiungevano quel numero che sarebbe stato necessario in rapporto alla popolazione. Gli ovini erano invece presenti in discreta quantità mentre gli animali da pollaio erano allevati solo per il sostentamento delle famiglie e i conigli costituivano addirittura una curiosità.
Le condizioni di vita dei contadini, nonostante alcuni sgravi fiscali, come l' abolizione della tassa sul macinato e, quasi ovunque, della decima, erano ai limiti della sussistenza: il vitto consisteva solitamente di pane fatto in casa, di qualità quasi sempre scadente, e, la sera, di una scodella di minestra di riso, mescolato con legumi e verdure mentre la carne era alimento riservato ai giorni di festa .
ll vino non era diffuso come si può ritenere e veniva solitamente bevuto dagli uomini nelle osterie.
Per quanto riguarda il vestiario, la fibra più utilizzata, perché più economica, era il cotone, la lana era destinata solo a chi godeva di maggiore agio
L' abbigliamento tipico del contadino era costituito da giacca, panciotto e pantaloni di fustagno.
Anche lo stato delle abitazioni fornisce un esempio delle condizoni di disagio in cui versava la classe contadina: il luogo dove si svolgeva la maggior parte della vita domestica era la cucina, costituita da un locale fuligginoso, dove il fumo ristagnava e dove, accanto ai pochi mobili ed alle suppellettili, non era cosa rara veder razzolare galline ed altri animali da cortile, mentre nelle camere da letto, poste al primo piano superiore trovavano posto tre o quattro letti insieme agli indumenti ed alle suppellettili ammassati qua e là alla rinfusa.
Nonostante tutto, la commissione non mancava di far rilevare come il contadino fosse in ogni caso legato alla terra che coltivava e come le condizioni di vita nel Varesotto fossero migliori di quelle che si avevano altrove.
Ma un fenomeno, sintomo della crisi avanzante, cominciava a rendersi manifesto anche nella nostra zona: l' emigrazione, intesa anche come trasferimento di forza-lavoro dalla campagna all' industria, secondo i dati raccolti, infatti, almeno un componente di ogni famiglia lavorava in fabbrica.
La commissione, pur rendendosi conto dei vantaggi di cui cominciava a godere chi cambiava lavoro, cercava di minimizzare e di scoraggiare apertamente il fenomeno facendo presente che "la libertà dei campi, quel lavorare e risparmiare per la moglie e pe' figlioli, una tal quale comproprietà di ciò che raccoglie, hanno attrattive a cui la classe contadina cede volentieri, e la terra non manca mai di chi la ricerca", ma gli avvenimenti successivi avrebbero dimostrato il contrario: la valle dell' Olona era già avviata sulla strada di una intensa industrializzazione e il resto del territorio l' avrebbe seguita di lì a poco.



(ref.1)" Inchiesta agraria sulle condizioni della classe agricola nel Circondario di Varese (Provincia di Como) Pubblicata per cura del Comizio agrario di Varese". Varese, Tipografia Macchi e Brusa, 1880.

La mia infanzia ?

Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.