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nel sito dello "Scoiattolo del Lago Maggiore". Questo sito e' la parte individuale e personale del webmaster, responsabile del sito principale www.schino.com .
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Tutto qui. Spero di aver fatto un buon lavoro (non ancora finito ...).

 

Nella vita prima o poi ...

scoiattolo_07atutti noi siamo costretti a crescere, a istruirci, a modificare il nostro carattere, a conoscere gli altri, a cercare di essere nel limite del possibile coerenti con le nostre idee sia con noi stessi e sia con il prossimo e succede anche che siamo obbligati a modificare le nostre attitudini. Da giovane residente nel profondo Sud ero soprannominato il delfino del Basso Adriatico, poi ho dovuto migrare nel profondo Nord e sono stato costretto a riconvertirmi e sono diventato "Lo scoiattolo del Lago Maggiore".

 

ANGERA - I CATASTI STORICI - Lettura del territorio

angera_cascine_recupero_di_una_memoria

La presenza umana ha coperto, nella storia, gran parte del territorio sia in montagna che in pianura.
Ad ogni "lavoro" dell' uomo corrisponde un ridisegno dell' ambito territoriale in cui questo lavoro si svolge e la traccia più profonda che l' alternarsi di diverse popolazioni ha prodotto è visibile proprio nell'assetto territoriale.
Il Sereni (ref.1) scrive che "... anche se la squadratura dei filari nelle piantate, la colonizzazione greca e il sinecismo etrusco avevano influito sulla formazione del paesaggio, solo la conquista e la colonizzazione romana han dato alla forma di questo paesaggio - con il trionfo del maggese sui campi d' erba - una universale validità. Il paesaggio diviene così segno della condizione giuridica delle popolazioni vinte e delle terre conquistate".
Nel processo di passaggio dall' agricoltura "feudale" a quella "industriale" molti sono i fattori che concorrono a determinare il paesaggio agrario delle campagne lombarde nel corso del XIX sec. L' evoluzione dei sistemi agricoli, i cambiamenti nei rapporti sociali, l' evoluzione dei contratti agrari, gli interventi dello Stato sono tutti agenti che influiscono visibilmente sulle trasformazioni dell' assetto del territorio.
Cattaneo (rif.2) vedeva compresa tra il Ticino e il Mincio tre diverse zone: la zona montuosa, la collina e la pianura asciutta, la pianura irrigua, caratterizzate, oltre che naturalmente da proprie altimetrie e peculiarità pedoclimatiche, da uno specifico modello di sviluppo, da una diversa evoluzione dei contratti agrari, da proprie problematiche sociali.
Queste considerazioni per evidenziare come, anche in un' area non urbanizzata, la storia si presenti concretamente con una serie di "segni" accumulatisi nel tempo.
La cartografia storica è uno degli strumenti per riconoscere e capire questi "segni", sia perché la comunicazione visiva è di lettura più immediata rispetto a quella scritta, sia perché la rappresentazione grafica raccoglie sempre in sé la sintesi degli elementi di conoscenza di una situazione oggettiva.
Per l' area milanese, che comprende Angera, le principali fonti catastali esistenti sono:
- il Catasto di Carlo V,
- il Catasto Teresiano e
- il Cessato Catasto.

Il Catasto di Carlo V, ordinato nel 1543 (ref.3), rappresenta il primo rilevamento censuario eseguito su un' area diffusa da parte di uno Stato.
Questo rilevamento è solo descrittivo, non corredato da strumenti cartografici, ma solo da un registro dei proprietari e illustra l' estensione dei terreni, i redditi dei proprietari, le "bocche a carico", l' entità dei fitti da pagare, l' entità dei raccolti e la qualità delle colture, sulla base di queste voci veniva fissata la tariffa censuaria.
Il primo dei Catasti, di cui si conservano gli atti di formazione(ref.4), completo di mappe, è quello ordinato da Carlo VI d'Asburgo nel 1714.
I lavori iniziano con la nomina della prima Giunta del censimento presieduta da Vincenzo De Miro.
Nel 1733 i lavori vengono interrotti dalla invasione franco-sarda, gran parte del censimento è comunque terminato , ma " ben prima che nasca e s' affermi il pensiero economico dell' illuminismo la guerra e l' opposizione irriducibile dell' aristocrazia fondiaria impediranno per molti anni che il Catasto di Milano abbia esecuzione.
Più tardi con Maria Teresa, si innestano nella lotta per il Catasto forze risvegliate dalle idee dei lumi, forze locali, ma timide, impari al compito..."(ref.5). I lavori vengono infatti ripresi dalla 2° Giunta del censimento, istituito da Maria Teresa, con dispaccio 19 luglio 1749 e presieduta da Pompeo Neri.
Il catasto, approvato con sentenza 30.12.1757, viene attivato il 1° gennaio 1760 ed accompagnato dalla pubblicazione di un codice censuario.
Denominato dagli operatori catastali del XIX secolo "Censo Antico", "Vecchio Censo" o "Censo Milanese", il Catasto Teresiano viene attivato per le provincie rimaste allo Stato di Milano dopo il trattato di Worms (ref.6) e cioè il Ducato di Milano, le contee di Como, Cremona e Lodi, il Principato di Pavia.
Dopo l' annessione al regno d' Italia dei dipartimenti veneti, il decreto 12.01.1807 affida alla direzione generale del censo, la formazione di un nuovo catasto, fondato sugli stessi principi di quello teresiano, in tutti i dipartimenti che ne sono sprovvisti, compresi quindi anche alcuni territori oggi lombardi.
Il catasto teresiano è il primo catasto italiano veramente moderno. Le mappe che lo corredano rappresentano il primo documento cartografico realizzato attraverso la precisa rilevazione geometrica delle superfici particellari e la rigorosa rappresentazione topografica del terreno in scala 1:2000 sia per le aree agricole che per le aree urbane.
L' estimo fu eseguito, come nei catasti attuali, per qualità e classi. E' importante notare come questo rilevamento sia stato condotto secondo criteri della più assoluta uniformità di metodo e con indagini minuziose.
Ad esempio tutte le colture del territorio sono state rilevate e rappresentate sulle carte con opportune simbologie, così come sono stati contati e rilevati i singoli alberi quando il loro numero entrava a far parte del censimento patrimoniale.
Accanto alla base cartografica il catasto è corredato dai seguenti atti:


Il Catasto Milanese di Nuovo Censo, conosciuto anche come Catasto del Lombardo Veneto e, più comunemente Cessato Catasto venne istituito nel 1815. Dal punto di vista della rappresentazione grafica non presenta discordanze con quello precedente, la differenza riguarda l' estimo, che nel Vecchio Censo era riferito al valore capitale, nel Nuovo Censo riferito al reddito.
Le operazioni di estimo di protrassero dal 1826 al 1854 per i territori delle provincie venete, di Bergamo, Sondrio, Brescia, Cremona e Mantova; vennero estese in seguito ai territori già censiti dal Vecchio Censo, poi a quelli dell' Alto Milanese, della bassa Lombardia e, nel 1876, alla Provincia di Como.



(rif.1) SERENI E., Storia del paesaggio agrario. Bari, 1961.
(rif.2) CATTANEO C., Notizie rurali e civili sulla Lombardia,. Milano, 1844.
(rif.3) LARSIMONT-PERGAMENI, Censimenti milanesi dell'età Carlo V, Archivio StoricoLombardo, 1948-49.
(rif.4) Archivio di Stato di Milano, Censo, parte antica.
(rif.5) ZANGHERI R-, Catasti e storia della proprietà terriera, Torino, 1980, p.78 e sgg.
(rif.6) Per i dati riguardanti i decreti riportati si veda : "Estratto del Vol.II della Guida generale degli Archivi di Stato italiani". Roma, 1983.

La mia infanzia ?

Non ricordo molto della mia infanzia perche' non c'e' niente da ricordare, e non voglio ricordare !!.